In alcuni dei miei articoli e post passati avevo parlato della paura del giudizio all’approcciarsi a una nuova lingua di studio.
Oggi torno a discuterne ma da un altro punto di vista: ti è mai capitato di non sentirti all’altezza nel momento di dover parlare una lingua “straniera”?
La sensazione di non sentirmi mai all’altezza della situazione mi ha accompagnata a lungo e in vari contesti. Questo accadeva di frequente sul lavoro, e anche negli sport e hobby ai quali nel tempo mi sono dedicata.
Nonostante abbia avuto l’opportunità di lavorare in aziende molto prestigiose e di misurarmi in prove che mi hanno portata ad ottenere risultati e premi di cui ancora oggi vado orgogliosa, era come se tutti gli altri fossero sempre più bravi, preparati e brillanti di me.
Perché succedeva questo? Perfezionismo, traumi pregressi più o meno manifesti e necessità di validazione esterna hanno innescato, radicandolo, un profondo senso di disagio che non mi permetteva di esprimermi al meglio delle mie capacità.
Mi sono dovuta fermare a riflettere per capire quali fossero i miei punti deboli, che spesso coincidevano con le skills che l’azienda o l’allenatore di turno pretendevano da me.
Questo meccanismo ha nel tempo fomentato le mie insicurezze e represso la mia unicità. Per anni ho provato ad adattarmi a dei contesti che non erano fatti per me, mettendo in secondo piano ciò che sapevo di far bene e uccidendomi di sensi di colpa quando le cose non riuscivano come mi veniva richiesto.
Da quando ho preso coraggio e mi sono buttata nella creazione del mio progetto di insegnamento, molte delle mie insicurezze sono svanite. Ho capito che ciò che non funzionava non ero io, ma il voler cercare di fare bene qualcosa che non mi apparteneva totalmente.
A volte accade che anche i miei studenti si presentino a me raccontandomi del senso di inadeguatezza che li pervade al pensare di doversi esporre in una lingua che non padroneggiano totalmente (spoiler: la maggior parte di loro si sottovaluta e ha invece delle grandi abilità che deve solamente tirar fuori con più convinzione).
Questo succede perché spesso ci sforziamo di voler essere come gli altri, imitandoli o addirittura provando a fare di più.
Ostinarsi in questa impresa non ci renderà certo migliori, ma rischierà solo di generare frustrazione. Certo, bisogna saper riconoscere i propri limiti e difficoltà, ma è anche vero che un occhio troppo critico rischia di farci mettere da parte la nostra autenticità e i nostri punti di forza, dando per scontato che non ci sia nulla di buono in noi.
Non cadere in questa trappola mentale! Tutti noi abbiamo delle caratteristiche che ci rendono unici e solo puntando su di esse saremo in grado di mostrarci per ciò che siamo e ciò che possiamo fare realmente.
Voglio quindi condividere con te alcune tecniche per aiutarti a superare questa sensazione di disagio, e per permetterti di avvicinarti allo studio con maggiore fiducia nelle tue capacità.
- Pensa a ciò che ami e che ti riesce particolarmente bene. Porta l’attenzione su ciò che ti fa star bene perché è proprio lì che giace il seme della fiducia e sicurezza. Parti da questa nuova consapevolezza, e con la guida di un esperto identifica ed elabora un programma di studio in cui tu possa esprimere le tue conoscenze in materia. Lo sapevi che studiare qualcosa che ci appassiona aiuta a predisporci in maniera più rilassata e consapevole allo studio della lingua?
- Trova un insegnante che non ti faccia sentire giudicato, ma che accolga e abbracci le tue paure e le trasformi in punti di partenza per migliorare le tue conoscenze.
Affidati a un professionista competente, e possibilmente diffida di chi promette risultati facili e veloci. La conoscenza di una nuova lingua si costruisce nel tempo, con dedizione e pazienza. - Accogli l’idea di essere un essere umano con dei limiti ma anche con infinite risorse, che possono essere sviluppate al meglio ascoltando la tua vera natura.
- Quando ti senti a disagio e non trovi lo slancio per dare il via alla comunicazione, immagina di salire in cattedra a spiegare un tema che conosci bene. Pensare a te stesso in un ruolo autorevole e competente ti aiuterà a guadagnare sicurezza anche in terreni non propriamente conosciuti. Un’altra immagine a cui ricorro quando ho bisogno di ristabilire un equilibrio interiore è quella di una calda e soffice coperta, che mi avvolge come un abbraccio. Fisso questa immagine nella mia mente e la accompagno a qualche respirazione lenta e profonda per ritrovare tranquillità e stabilità.
Ora che hai a disposizione queste nuove, piccole strategie, sei pronto a metterti in gioco divertendoti?
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